Il testo di questo post non è mio. Ma è come se lo fosse, sottoscrivendo fino all'ultima battuta l'iniziativa di Stefano e l'appello di Janiki, amici e speleologi speranzosi della pace fra israeliani e palestinesi.
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Aiuti a chi aiuta il dialogo
di Stefano Jesurum
Mi fa piacere iniziare il 2012 dando una mano concreta a quel progetto – sogno?, sfida?, scommessa? – che viene comunemente chiamato dialogo. Per questo Ponti e Muri pubblica la lettera/appello ricevuta da Janiki Cingoli, direttore del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, il CIPMO.
“Caro Jesurum, vorremmo chiederle aiuto, data la sua costante attenzione e amicizia per il CIPMO che ora è in grave difficoltà. Finora, abbiamo contato essenzialmente sul finanziamento pubblico, ma negli ultimi tre anni i contributi sono diminuiti di oltre il 50%.
Anche se abbiamo ridotto le spese, non riusciamo più ad andare avanti. La ricerca di sponsor privati è resa difficile per le caratteristiche del nostro impegno, che non è ancorato a obiettivi fisicamente concreti e percepibili. La pace è astratta, e difficile. Il Centro rappresenta una esperienza per certi versi unica in Europa. Nato 22 anni fa, vede tra i fondatori il presidente Giorgio Napolitano e ha come presidente onoraria il Nobel e senatrice a vita Rita Levi Montalcini.
Promosso dal Comune e dalla Provincia di Milano, insieme alla Regione Lombardia, è riconosciuto dal ministero degli Esteri, ed è divenuto un punto di riferimento in Italia, in Europa e nel Mediterraneo, conosciuto, rispettato e stimato come interlocutore credibile per il suo approccio balanced e scevro da ogni propagandismo. In questi 22 anni abbiamo promosso il dialogo e la comprensione tra israeliani, palestinesi e arabi, e la cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo: con le prime grandi conferenze internazionali tra israeliani e palestinesi, tra l’89 e il ’93, i seminari riservati (voglio ricordare quello del ’98 tra Likud e Fatah, e l’ultimo, a Torino, con 14 sindaci israeliani e palestinesi); le oltre 100 conferenze sui nodi del Mediterraneo; i grandi convegni internazionali sull’Islam europeo, sui diritti di cittadinanza dei giovani musulmani di s econda generazione, sul fenomeno Turchia; la costruzione di un sito – www.cipmo.org – con una media di 130.000 pagine lette al mese più la newsletter. Sarebbe un peccato se tutto ciò andasse perduto”.
Sì, sarebbe davvero un peccato. Di più: sarebbe un piccolo crimine ai danni del dialogo.
Aiutiamoli: www.cipmo.org/sostienici.html