Arsenali nucleari. A sei minuti dall’apocalisse

Dr_StrangeloveAvremo l’obbligo di credere alle loro buone intenzioni. Intanto però la Cina è l’unica delle cinque grandi potenze nucleari dichiarate che “sta aumentando il suo arsenale atomico: di quanto e quanto rapidamente non è sicuro, sebbene sia chiaro che lo stia facendo”, scrivono Hans Kristensen e Robert Norris della Federazione degli scienziati americani.

  Oggi la Cina possiede 240 bombe e 140 missili balistici a testata unica, 72 dei quali “operativi”: possono essere lanciati verso il territorio americano in pochi minuti. Secondo i servizi segreti nel prossimo decennio saranno “di molto oltre i 100”. E’ una valutazione fondata su una certezza: la Cina sta principalmente investendo in missili balistici, cioè quelli intercontinentali, a lunga gittata. Sono almeno quattro i nuovi tipi di vettore di quella categoria in preparazione.

  Le ambizioni cinesi, riportate dal Buletin of the Atomic Scientists, ci aiutano a ricordare che l’età nucleare non è affatto finita insieme alla Guerra fredda. Tendiamo a rimuovere il problema anche perché è una questione da scienziati e richiede una diplomazia noiosa. Ma nel mondo esistono ancora 20.500 testate, 4.800 delle quali operative: cioè montate sui loro vettori e pronte per essere lanciate in pochi minuti dall’allarme. Non è come nel 1966 quando gli americani raggiunsero il picco di 32mila testate e il 1988 quando i russi raggiunsero il loro: 45mila. Ma un po’ meno di 5mila bombe atomiche bastano e avanzano per l’apocalisse.

  Dal 1949 il Bulletin of the Atomic Scientist ha un “Doomsday clock” che di anno in anno segnala quanto tempo il mondo è distante dall’Armageddon nucleare. Il punto più vicino, tre minuti, fu quando gli americani sperimentarono la bomba all’idrogeno, nel 1953. “Solo pochi altri dondolii del pendolo e da Mosca a Chicago esplosioni atomiche porteranno la mezzanotte alla civiltà occidentale”, scriveva il Bollettino. La crisi di Cuba del 1962 fu un fatto così segreto e repentino che gli scienziati non ebbero il tempo di spostare le lancette che altrimenti sarebbero arrivate a un solo minuto.

   Niente di così drammatico oggi. A febbraio di quest’anno Stati Uniti e Russia hanno ratificato il nuovo Start, il Trattato sulla riduzione delle armi nucleari: non più di 1500 testate dispiegate per parte che in un decennio diventeranno 800. In tre anni di presidenza è l’unica cosa per cui Barack Obama meriti il Nobel.

 Ciononostante l’Orologio dell’Apocalisse degli scienziati atomici dice che il mondo è solo a sei minuti dalla mezzanotte. Perché sommando le nuove e le vecchie che stanno prendendo la ruggine, negli arsenali gli Usa hanno ancora 8.500 testate e la Russia 11.000. La Francia ne ha 290 tutte operative, la Gran Bretagna 225, i Cinesi crescono. E dopo le cinque potenze autorizzate ad essere nucleari dal Trattato di non proliferazione, l’NPT, ci sono quelle che non hanno mai aderito o violano l’accordo. Sono Paesi nucleari piccoli ma in espansione: Pakistan e India hanno 100 testate ciascuna e continuano i loro esperimenti; Israele ne ha fra 80 e 100 e sarebbe in corso un aggiornamento tecnologico; la Corea del Nord ne avrebbe 10. Infine l’Iran le cui ambizioni nucleari potrebbero portare a un nuovo e disastroso conflitto in Medio Oriente. Gli scienziati aggiungono un altro elemento di non poco conto per spiegare perché siamo così vicini al giorno dell’apocalisse: “Il cambiamento climatico è ormai fuori controllo”. Good Night and Good Luck.

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  • franco venturini |

    molto opportuno affrontare questo tema dimenticato dai più. ma l’aspetto che mi interessa di più è quello della crescente paura della russia, il che ci garamtisce, malgrado putin, contro una svolta anti-occidentale del cremlino…

  • Riccardo Chiari |

    secondo un articolo di Le Scienze del 2010 basterebbe l’esplosione di una ventina di bombe atomiche , anche in un conflitto limitato (e.g. Pakistan-India) , per portare ad un inverno nucleare ed alla fine (ovunque) della civiltà come la conosciamo oggi . Chi costruisce bombe atomiche e si riconosce anche solo la possibilità di usarle è uno sprovveduto pericoloso .

  • italiano |

    Tra parentesi chi oggi ha la bomba ha un peso geopolitico nettamente piu’ alto di chi non ce l’ha

  • italiano |

    Possiamo accusare della situazione il Trattato di Non proliferazione nella maniera in cui e’ stato definito? In sostanza un gruppo di Paesi dice noi abbiamo le armi e pur riducendole le conserviamo…voi pero’ non le costruite, mantenendo in questo modo la disparita’. E’ comprensibile che alcuni paesi violino o non aderiscano al patto

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