Finalmente l’Europa assomiglia a Lampedusa

lampedusaCredo che una postura fondamentale del giornalista sia, a priori, un atteggiamento vigile e critico verso il governo e ogni forma di potere. Una specie di sospettoso ombudsman per conto del lettore. Ma diffido anche quando la stampa pretende di essere il partito dell’opposizione a ogni potere: il nostro ruolo non è questo.

Il pistolotto piuttosto retorico vuole giustificare un elogio al governo e, più in generale, agli italiani. Il governo Renzi, come gli esecutivi Letta e Monti, si sono comportati come dovevano riguardo alla questione dei profughi. Non dico che hanno agito bene. Ripeto: si sono comportati come dovevano di fronte a un’emergenza straordinaria, senza precedenti in Europa, a partire dalle invasioni barbariche del V secolo dopo Cristo. Un’emergenza che era umana e politica.

Il risveglio piuttosto tardivo della pietà tedesca, austriaca, finlandese; l’umanizzazione, sia pure con dei distinguo, dei conservatori inglesi, rendono giustizia all’Italia. Aveva ragione ieri Renzi a Cernobbio. Adesso hanno capito tutti che i nostri appelli di questi anni non erano il solito piagnisteo italiano: se un inglese o un tedesco si permette di dirlo ancora, gli tiro un cazzotto sul naso. L’arrivo o l’affondamento di ogni barca carica di profughi segnalava l’emergere di un problema morale, politico ed economico che riguardava tutto il continente, non solo Lampedusa.

Ora è tutta l’Europa ad essere come i coraggiosi e pietosi lampedusani. Diciamo che gli assomigliano un po’: le aperture umanitarie di chi fino a ieri diceva “è un problema italiano, greco o maltese”, vanno verificate nel tempo. Ma d’improvviso molti più paesi della Ue si sono ricordati della loro storia recente di profughi, di essere anche loro debitori e non solo creditori della nostra grande Unione (avendo studiato la nostra storia, io non ho mai smesso di essere un europeista del bicchiere mezzo pieno). Molti restano indifferenti, ne parlo nell’articolo che allego, uscito oggi in prima pagina sul Sole. Ma sostanzialmente l’Europa di Lampedusa figlia di quella di Ventotene, c’è. Noi italiani non possiamo nasconderci di avere affrontato all’italiana l’emergenza profughi: con approssimazione, molta sciatteria, scarsissima organizzazione; i soliti ladri hanno subito visto l’occasione per rubare e anche qualcuno di noi ha mostrato cinismo politico e indifferenza. Ma abbiamo affrontato lo tsunami. Per primi.

Trovo stopposa la litania delle opposizioni: il governo non affronta l’emergenza, Renzi è corresponsabile dei naufragi. Le opposizioni fanno il loro mestiere ma questa è stata cattiva politica. Anche i grillini, forza e fratelli d’italia, i leghisti sapevano che nessun esecutivo in Europa e nel mondo, di destra e di sinistra, sarebbe stato capace di governare o reprimere con ordine un fenomeno di questa portata. Ancor meno avrebbe saputo come imporre la fine della guerra civile in Libia o Siria. Il fallimento di Orban e dei suoi picchiatori fascisti travolti dall’ondata di profughi, dovrebbe dimostrare a Salvini che anche il suo priapismo politico non è una soluzione.

Dobbiamo dunque essere orgogliosi di essere stati i primi ad affrontare il problema e ad avere dimostrato all’Europa che la questione riguardava tutti. E se lo abbiamo affrontato con un’organizzazione confusa ma coraggio innegabile, credo che ci sia una ragione di fondo. Cerco di spiegarla citando Hanna Arendt e la sua “Banalità del male”: un libro che la polizia in tenuta antisommossa dovrebbe obbligare gli europei dell’Est e Matteo Salvini a leggere.

In un capitolo Hanna Arendt spiega perché in Europa i danesi e, nonostante le leggi razziali, gli italiani – anche i fascisti italiani – furono quelli che più ostacolarono la deportazione degli ebrei. “In Danimarca – scrive – fu il risultato di una profonda sensibilità politica, di un’innata comprensione dei doveri e delle responsabilità di una nazione. In Italia fu il prodotto della generale, spontanea umanità di un popolo di antica civiltà”.

 

 

A partire da domani, 7 settembre, fino a domenica 13 condurrò Prima Pagina, la rassegna stampa di Radio3 Rai, in onda dalle 7.15 alle 8. Seguirà il filo diretto con gli ascoltatori fino alle 8.35.

 

Allego il commento uscito oggi sulle pagine del Sole-24 Ore.

 

GLI INDIFFERENTI

 

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-09-06/gli-indifferenti-091745.shtml?uuid=AC6iT4s

  • MARIA ANTONIETTA DIOLI |

    dopo averla ascoltata con molto interesse a prima pagina, le invio il link ad un articolo su Corbyn apparso sul New Yorker. Lei aveva detto che il Labour con corbyn si preparava a perdere le elezioni per un numero consistente di anni. L’articolo da alcuni spunti di rilessione
    http://www.newyorker.com/news/john-cassidy/five-things-jeremy-corbyn-has-right

  • carl |

    @orodoid
    Toh..! Un commento last minute..:o) Al decimo giorno dalla pubblicazione del pezzo c’è ancora un viandante che anzichè ascoltare la raccomandazione:
    “Non ti curar di lor, ma guarda e passa..”:O) cerca di dissuadere dalla lettura della Arendt e raccomanda invece la lettura di altri/e..
    Beh, guardi che va da sè che di un qualche valore non ci sono soltanto le analisi della Arendt..La quale tuttavia ha dimostrato con la Sua imparzialità (qualità rarissima) di essere effettivamente razionale e tutt’altro che una “sprovveduta”.
    Ricordo tra l’altro quella Sua opinione che è possibile amare i propri amici, ma non un intero popolo (qualsiasi popolo, anche quello cui apparteneva de jure, de etnia, ecc). Infatti va da sè che nell’amare (a parte il fatto che anche nell’amore c’è un’intensità variabile, ecc.) non è umanamente possibile condividere la stessa intensità di amore nei confronti di un intero popolo o dell’intera umanità (attualmente 7,3 miliardi di persone…:o)
    Ovviamente, si può essere ben disposti verso un popolo e l’umanità in genere, ma distinguendo sempre ed in primis tra governanti, decisori e i governati..E così di seguito. L’imparzialità e la non generalizzazione sono e rimangono cmque le due regole prime di una sana razionalità.
    Ma quanto mi sono dilungato in merito alle due righe della Sua “raccomandazione”..:O) !!

  • orodoid |

    Piuttosto che la Arendt, io leggerei , fra gli altri, Splenger, Oriana Fallaci, Bat Ye’or, per citare qualcuno.
    saluti

  • carl |

    Se mi permetto di aggiungere altre due righe, è perchè stamane ho chiesto di intervenire al Filo Diretto di Radio3, ma “quaesivi, et non inveni..:O)..non mi è stato concesso eppure l’argomento valeva il paio di minuti di libertà di espressione radiofonica..
    Le avrei detto che mi sarei aspettato che l’OMS ed altri enti con ampia eco mediatica diramassero il dovuto avvertimento che più passa il tempo e più i profughi/rifugiati/fuggitivi/ecc. corrono un più che concreto rischio di andare incontro ad una considerevole moria per cause dovute al più che prevedibile peggioramento climatico stagionale ..Una moria che potrebbero sfruttare sia degli sprovveduti di varia estrazione, che delle squallide figure politiche.
    E se l’OMS, ecc. non lo faranno, lo faccia almeno Lei dott.Tramballi.
    Sono comunque convinto che ci sarebbe almeno un altro connazionale che potrebbe farlo (magari anche solo per riconoscenza per i ghiotti salari esentasse percepiti dall’ONU) alludo alla Boldrini che, prima di finire alla camera, è stata per anni stipendiata dall’ONU (settore rifugiati ecc.)
    Grazie.

    p.s. mi lasci aggiungere che condivido l’opinione dell’ex ambasciatore Romano pubblicata oggi sul Corsera, sulla quale invece Lei dissente…
    Ma vedrà che avremo purtroppo altre occasioni per riprendere i contenuti dell’opinione suddetta.

  • carl |

    Comincio dalla fine.Se è verissimo il titolo “La banalità del male”, per contro c’è soltanto una percentuale (umanamente impossibile da stabilire con precisione)di verità nella generalizzazione/spiegazione (mentre alla razionalità non è mai possibile generalizzare) della Arendt, per il semplice motivo che anche la “spontanea umanità di un popolo di antica civiltà..” Se e quando viene preso per il naso disinvoltamente, sfacciatamente, demagogicamente, autoritariamente, ecc. dal gaglioffo di turno estratto da quel cilindro sempre pieno zeppo di aspiranti a svolgere una bisogna e/o ruolo politico di primo piano nella contingenza storica del momento.. Beh, l’umanità in questione scema, scema fino anche a scomparire quasi del tutto (come praticamente accadde in Germania, altro popolo di antica civiltà et cultura…)
    Quanto all’affermazione “Nessun esecutivo in Europa o nel mondo..”E la Sfizzera..:o)?
    Infine (non voglio eccedere nell’esercizio della libertà di espressione..:o)per quanto riguarda
    “..un’emerrgeza straordinaria senza precedenti dopo le invasioni barbariche..” Beh, il fatto è che (sebbene una manica di scienziati insistano nel dire che è quasi mezzanotte..) siamo comunque all’alba del tanto decantato III millennio e che i media in genere e la stampa sono capillarmemte diffusi, pullulano i think tanks, gli osservatori, analisti, i monitoranti, gli esperti, i dati statistici, ecc. ecc. mentre nel V secolo e seguenti la gente, poteva improvvisamente trovarsi senza alcun preavviso i barbari alle porte della città e/o mentre stava mietendo o vendemmiando..
    Noi invece sappiamo tutto di qualsiasi popolo, compresa la realtà socio-politico-economica in cui versano le ex colonie e l’assenza di formazione in cui le lasciarono i portatori sia di civiltà che del “fardello dell’uomo bianco”..come la raccontava il Kipling..:o)
    Aggiungo (e chiudo) che Lei ha ragione dicendo quale non sia il ruolo della stampa..Infatti, + o – ovunque, il ruolo dei media in genere è quella di essere un pilastro, o muro maestro, della polis.. Non l’unico perchè in ogni Stato hobbesiano sono stati predisposti, e con dovizia di mezzi, anche un’altro paio di pilastri…

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